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È il momento di rifondare l’ASAT

di Vittorio Barsotti

Riaprire il dibattito sul ruolo e sulle funzioni dell’ASAT (Associazione Scuole Autonome della Toscana) credo sia ormai doveroso ed urgente .
Infatti, se da un lato con i nuovi assetti istituzionali si vanno mutando i referenti del sistema scolastico (Regione, Ufficio Scolastico Regionale, CSA, ecc.…) dall’altro sempre più appare compromessa l‘autonomia scolastica come vera ed unica innovazione strutturale del pianeta scuola italiano, da pochi anni a questa parte.

In mille modi alcune forze interne ed esterne alla scuola non solo quelle centrali ma soprattutto quelle periferiche, cercano di condizionare il processo di affermazione e di crescita dell’autonomia scolastica, condizionandola in mille rigoli di nuove regole, direttive e note che, di fatto, tendono a riportare la scuola nella vecchia logica burocratica e scuoterne la sua reale forza autonoma di indiscussa portata istituzionale.

L’Associazione delle Scuole Autonome, quindi, nella sua concezione originaria, che tendeva a valorizzare pariteticamente tutti gli istituti autonomi nel fonderli in una solida rete a salvaguardia proprio della loro neonata autonomia scolastica, sul modello dell’associazionismo degli Enti Locali (ANCI, UPI, ecc.) dovrebbe tornare a porsi come interfaccia rispetto alle grandi tematiche comuni che richiedono il necessario confronto istituzionale, con gli organi dell’Amministrazione periferica e centrale ma anche con le Province e le Regioni che in qualche modo interloquiscono con le scuole.

Le riflessioni del collega Ceccotti, che si riportano di seguito, sono certamente utili e per molti versi condivisibili specie per un’utile riflessione sui ruoli e sulle rappresentanze che l’ASAT si deve dare al fine di tentarne un serio ed effettivo rilancio.

Si vada ad un ormai improcrastinabile congresso di rifondazione ASAT dove tutti siano presenti, insieme ai dirigenti scolastici, i rappresentanti dei Consigli di istituto con tutte le componenti della scuola. Ben vengano se davvero dimostreranno di voler lavorare assieme per dare senso e spessore all’autonomia scolastica.

Lucca, 22 ottobre 2006
Vittorio Barsotti

Considerazioni in occasione del convegno di Firenze del 16 Gennaio 2005. Lettera al Presidente di dimissioni dall’incarico di V. Presidente ASAT.

“Con la presente desidero esprimerti alcune considerazioni in merito al convegno di ri-presentazione dell’ASAT, previsto a Livorno per il 16 Gennaio p.v., traendo dalle stesse inevitabile e logica conseguenza.

Premetto che, come ricorderai, in occasione dell’assemblea regionale dell’ASAT tenutasi a Firenze il 5 Dicembre u.s., di fronte ad alcuni interventi che lasciavano intravedere “in filigrana” una sorta di connubio, o sinergia, fra ASAT e ANP-CIDA, dissi “apertis verbis” che, in tal caso, non ero interessato ad assumere particolari ruoli nell’ambito dell’Associazione, non venendo la stessa più a rispondere a quel requisito di rappresentanza di TUTTE le altre componenti della scuola – oltre che dei loro dirigenti pro tempore - , requisito che ritengo essere la potenziale carta vincente dell’associazionismo reticolare scolastico, in particolare ove venga valorizzato il ruolo delle famiglie degli alunni (per il primo ciclo) e degli studenti (per il secondo ciclo), sia tramite le rappresentanze istituzionali (Presidenti dei Consigli d’Istituto, Giunte studentesche ecc.) ovvero attraverso le associazioni dei genitori (AGE, AGESCI, CGD…).

Naturalmente può essere un’idea sbagliata, ma è la mia, e ci sono…affezionato!

Venendo agli invitati al Convegno del 16 Gennaio p.v., non posso non notare che la linea seguita dagli organizzatori è esattamente inversa: si prevede (correttamente e opportunamente) la presenza dei referenti istituzionali delle scuole quali la Regione, gli Enti Locali e il MIUR per tramite la Direzione Regionale per la Toscana; altrettanto opportunamente vi saranno esperti di diritto pubblico nonché il Presidente della FNASA…ma nessun personaggio in qualche modo rapportabile al mondo delle famiglie ovvero degli studenti.
Mi domando poi se il mondo sindacale possa essere utilmente considerato un interlocutore dell’ASAT…e mi rispondo, tutto sommato, di sì; quindi va bene invitare al convegno anche le associazioni sindacali del mondo della scuola ma, se proprio se ne doveva scegliere una ed una sola, sarebbe stato più logico rivolgersi a quei sindacati che rappresentano TUTTE le componenti dei lavoratori della scuola, anziché solo noi dirigenti, oltre a non meglio precisate “alte professionalità”.

Curiosamente, poi, l’ANP-CIDA la vedo anche citata fra i collaboratori all’organizzazione del convegno…e altro non dico. Anzi no,aggiungo e preciso invece (nel caso non si evinca già a sufficienza dalle argomentazioni sopra esposte) che queste considerazione NON implicano alcun tipo di valutazione negativa da parte mia sull’ANP-CIDA, sindacato a cui non sono iscritto ma per il quale nutro massimo rispetto, considerazione e anche “affetto”, visto che in fondo rappresenta anche me come dirigente scolastico…ma non certamente come legale rappresentante dell’I.C. Massarosa 2° nell’ASAT!

In ultimo, come facile concludere da quanto sopra, mi trovo nella condizione di dovermi dimettere dall’incarico di membro del Consiglio di Presidenza nonché di vice Presidente dell’ASAT, incarico che accettai, con le premesse prima ricordate, in occasione dell’assemblea del 5 Dicembre u.s.

Ti invio in ogni caso cordiali saluti.”

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